martedì 16 aprile 2024

Sfogliatelle di ricotta al forno


Eccoci al secondo appuntamento di La Pasta è magia, questa rubrica dedicata a tutti quelli che, come noi, amano la pasta sia quella fatta in casa sia quella acquistata pronta,  il nostro intento è quello di proporre cose nuove, sfiziose insomma con quel "quid" in più, vediamo un po' se ci riusciamo!

Oggi vi porto in provincia di Parma, a Samboseto, una piccola frazione dove sorgeva tanti anni fa la trattoria Cantarelli (chiusa nel 1982), un tempio della buona cucina; è famosissimo il loro Savarin di riso, che non sarebbe altro che uno sformato di riso guarnito di lingua salmistrata e arricchito con funghi, polpette di filetto di manzo triturato con verdure, formaggio di grana stravecchio e uova. 

Questa trattoria era davvero un mito (una delle prime in Italia a ricevere la stella Michelin), ho scoperto della sua esistenza solo qualche mese fa, gironzolando sul web, sono incappata in questo articolo, che mi ha letteralmente affascinato. Ho iniziato a cercare il libro delle loro ricette ma pare sia introvabile, così intrigata dai nomi dei loro piatti ho chiesto la ricetta delle sfogliatelle di ricotta in un gruppo di cucina parmigiana. Non ci crederete ma un signore gentilissimo mi ha postato un ritaglio di giornale (penso sia La Gazzetta di Parma) di tanti anni fa (ecco la foto) con la ricetta precisa precisa.


Come non provarci? Naturalmente ho variato un poco le indicazioni: una pasta all'uovo così ricca non mi sento di farla, stessa cosa vale per l'uso delle sottilette (ricordiamoci che eravamo negli anni 60-70).  Ho utilizzato, in sostituzione, un formaggio a pasta filata (tipo Galbanino per intenderci), e la sfoglia è la classica emiliana (1 uovo 100g di farina) però il senso del piatto l'ho lasciato intatto (almeno spero) e sono stata strafelice di cucinarlo, assaggiarlo e condividerlo con voi! 

Ecco la mia ricetta:


Ingredienti per 6 persone

Per la pasta

200g di farina 00

2 uova 
sale
1 cucchiaio di olio evo

Per il sugo

1 carota 
1 cipolla
1 costa di sedano
250g di macinato bovino
120g di salsiccia
250g di passata di pomodoro
2 cucchiai di triplo concentrato
2 cucchiai di olio evo 
30g di burro
sale e pepe

Per il ripieno 

350g di ricotta
500g di spinaci freschi
1 cucchiaio di olio
noce moscata
sale



200g di Formaggio a pasta filata
100g di Parmigiano reggiano grattugiato
pane grattugiato
burro



E' piuttosto laborioso, anche se semplice, quindi metterò tutti i passaggi separati e in fondo l'assemblaggio, giusto per renderlo più schematico!

Preparare il ragù: scaldare in un tegame basso l'olio e il burro, unire la carne e la salsiccia a fuoco alto, così da attivare la reazione di Maillard, unire poi le verdure tritate, il sale e il pepe. Dopo qualche minuto aggiungere la passata e il concentrato, allungando con un bicchiere di acqua. Mettere il coperchio e cuocere a fuoco bassa per almeno un paio di ore. Aggiustare di sale dopo aver assaggiato. 

Preparare la farcia: mondare gli spinaci freschi cercando di togliere i gambi più  spessi, lavare accuratamente e mettere in una larga padella con un filo di olio e l'acqua residua del lavaggio. Mettere un coperchio e attendere che si cuociono prestando attenzione di mescolare e salare. Lasciare raffreddare. 
Passare al minipimer gli spinaci, così da formare una crema, che verrà aggiunta alla ricotta e mescolata benissimo. Aromatizzare con la noce moscata e aggiustare di sale.

Preparare la pasta: Fare la fontana con la farina mettere al centro le uova, l'olio e il sale. Con una forchetta miscelare bene questi ultimi ingredienti ed incorporare a poco a poco la farina. Iniziare ad impastare e lavorare con i polsi per almeno una decina di minuti. Con la macchinetta fare delle strisce e tagliarle della lunghezza della teglia (penultimo buco come spessore).
E' possibile lasciarla asciugare e utilizzare il giorno dopo.



Assemblaggio: imburrare una teglia da forno e cospargere di un velo di pane grattugiato (l'eccesso va tolto girando la teglia su se stessa).  Far bollire un paio di litri di acqua salata (stessa dose di quando si fanno cuocere gli spaghetti) e scottare le sfoglie per circa 1 minuto, poi scolarle con il mestolo forato e metterle in una terrina con acqua e ghiaccio per fermare la cottura. Scolarle ed adagiarle su un asciughino pulito, così da togliere l'eccesso di acqua. 
Mettere uno strato di pasta sul fondo della teglia, ricoprire con la ricotta agli spinaci (usare una marisa a stendere meglio la crema di ricotta), spolverizzare con il Parmigiano grattugiato, mettere un altro strato di pasta, poi condire con il sugo di carne, e pezzi di formaggio a pasta filata.




Altra pasta, strato di ricotta, parmigiano, pasta, ragù e formaggio e poi ancora ricotta , parmigiano, pasta e ragù (meglio ragù liquido, in questo strato, con poca carne perchè potrebbe bruciacchiarsi), finire con parmigiano (forse aggiungerei un poco di pane grattugiato per avere più crosticina) e fiocchetti di burro.
Personalmente ho fatto 3 strati di ricotta e 3 strati di ragù, la lasagna direi che era di buona altezza e ben bilanciato nei sapori, ma ognuno può fare il numero di strati che crede opportuno.
Scaldare il forno a 180°C ventilato grill e quando caldo inserire la teglia e cuocere per circa 30 minuti (controllare la crosticina in superficie). Sfornare, attendere 5 minuti e servire!
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo alla rubrica: "La Pasta è magia" e queste sono le proposte delle mie compagne di padelle:


lunedì 15 aprile 2024

Ragù di cavolfiore alla bolognese


Oggi a Light and Tasty ci concentriamo sul vegetariano/vegano, a tutti noi piacerebbe cercare di aumentare gli alimenti vegetali evitando se possibile carni e pesce, meglio ancora sarebbe evitare anche i formaggi.... (sulle uova è meglio che non mi sbilanci, visto che le abbiamo demonizzate fino a ieri ed oggi c'è un innamoramento totale -gente che si mangia anche 10 uova a settimana!!).

Ho voluto presentare questa ricetta preparata proprio la scorsa settimana con gli ultimi cavolfiori, in offerta ma comunque buoni, che avevo letto tempo fa qui (dal libro Veg table di Nik Sharma) e mi aveva davvero convinto!

La mia versione è vegetariana ma è possibile renderla vegana senza troppi sforzi, basta sostituire il latte vaccino con latte di avena o riso e prepararsi un Parmigiano veg.

Il Parmigiano veg non è altro che mandorle pelate frullate con lievito alimentare in scaglie e un pizzico di sale, l'effetto formaggio è assicurato! 

E dopo questi input, vi lascio la ricetta! 



Ingredienti

Per 4 persone 

4 cucchiai di olio evo

450g di cavolfiore

1 cipolla piccola

1 carota 

1 costa di sedano

2 cucchiai di miso

2 cucchiai di salsa di soia

500g passata di pomodoro

100ml di latte (vaccino o di riso o d'avena)

sale e pepe 

noce moscata (a piacere)


In una larga padella, scaldare 2 cucchiai di olio evo a fiamma viva, unire il cavolfiore grattugiato grossolanamente e saltarlo fino a che non sia leggermente dorato, per 4 o 5 minuti. Far raffreddare.

In un'altra padella fare il soffritto con cipolla, carota e sedano ben tritati e 2 cucchiai di olio evo, dopo 4-5 minuti a fuoco medio (non devono bruciare) aromatizzare con miso, salsa di soia e noce moscata. Dopo qualche minuti unire la passata e il cavolfiore, abbassare la fiamma a far sobbollire per 1 ora coperto, allungare con il latte e continuare la cottura per altri 30 minuti. Aggiustare di sale.

Cuocere la pasta al dente in acqua salata, scolare e poi saltare in padella con il sugo al cavolfiore , aggiungendo un poco di acqua  di cottura se fosse troppo denso.

Servire con Formaggio Parmigiano Reggiano grattugiato (evitare per chi è vegano o sostituire con il Parmigiano veg che spiego all'inizio del post).

Ecco le altre proposte:


Carla Emilia: Polpette di piselli al pesto 

Catia: Tempeh ai funghi   

Cinzia: Torta salata di agretti, barba di frate 

Claudia: Quinoa con le verdure del minestrone 

Daniela: Melanzane e patate al forno con riso basmati al cocco  

Milena: Burger vegetale pesciolino con piselli   

venerdì 12 aprile 2024

Salsa tonnata con uova sode

 


Oggi voglio scrivere questa ricetta che ho iniziato ad usare la scorsa estate nella preparazione del classico vitello tonnato. Non è un piatto che preparo spesso, ma in estate un paio di volte ce lo concediamo. Lo avevo sempre preparato con la salsa tonnata preparata con maionese e tonno frullato a cui univo i capperi, ma da quando ho trovato questa ricetta piemontese non l'ho più mollata.

Mi sembra decisamente più saporita e anche la consistenza ha veramente una marcia in più!

La preparazione è velocissima, solo il tempo di rassodare le uova e poi tutto in frullatore ed in un attimo è pronta. 

Ci tengo a riportarla qui, in modo da averla sempre  a "portata di mano" quando serve. 

Ecco le dosi:

Ingredienti

200 g tonno sott'olio

3 tuorli di uova quasi sode 

4 o 5 acciughe 

2 cucchiai di capperi

100ml di olio evo

un pochino del brodo di cottura

1 manciata di foglie di prezzemolo tritate (io le ho omesse)



Cuocere le uova: far bollire acqua, aggiungere le uova a temperatura ambiente e far cuocere per 8 minuti. Raffreddare sotto acqua corrente.
Lavare bene le acciughe, se sotto sale, e lo stesso fare per i capperi.
Togliere il guscio, e raccogliere i tuorli nel bicchiere del frullatore, unire gli altri ingredienti (io ho omesso il prezzemolo), e frullare fino a formare una crema. Se risultasse tropo densa allentare con  il brodo di cottura del vitello.

Velare il piatto di portata e poi disporre le fette di vitello e ricoprire. Con questa dose si ricopre un vitello di circa 400g 

Note: 
La ricetta è tratta da "La Cucina del Piemonte" di G.Goria - ed. Franco Muzzio editore - pag 92

mercoledì 10 aprile 2024

Paste di mandorle


Complici gli albumi avanzati dalla preparazione della pastiera e una confezione di farina di mandorle in dispensa, mi sono cimentata nelle famose e buonissime paste di mandorla tipiche della Sicilia.

Naturalmente non avendole mai preparate ho letto diverse ricette, ed alla fine sono ricaduta nel blog di Ada, dove spesso bazzico a leggere i suoi post e le sue ricette tipiche.

Quindi la Ricetta siciliana è di  Ada Parisi che ringrazio di cuore visto la riuscita al primo colpo, sono piaciuti proprio a tutti e la consistenza, oltre al sapore mi ha davvero sorpreso.

La scorza di limone li rende meno stucchevoli e la botta di calore  a200°C immagino serva per creare la leggera crosticina.

Insomma esperimento riuscito... Grazie di cuore!


Ingredienti

200 g di mandorle pelate (o farina di mandorle)

180 g di zucchero semolato

20 g di miele millefiori

60 g di albumi (2 albumi di uova medie)

Limone non trattato (scorza)

zucchero a velo 

 canditi


Mettere le mandorle e lo zucchero in un frullatore o in un robot da cucina e frullare finché le mandorle non saranno uniformemente tritate. Se si usa la farina, unirla allo zucchero semolato.

Aggiungere gli albumi, il miele e la scorza di limone grattugiata e frullare per un paio di minuti così da ottenere un omogeneo.

A questo punto può essere estrusa dal sac a poche oppure con le mani (bagnate con acqua) formare delle palline grandi quanto una noce. Posizionare sulla sommità un pezzetto di candito, oppure pizzicare la pallina, per dare la classica forma di pizzicotto.

Rotolare nello zucchero a velo e disporle su una placca da forno rivestita di carta forno.

Riponete la placca con le paste di mandorla nel frigorifero  per almeno 12 ore, meglio 24.

Appena tolti dal frigo, prima della cottura


Trascorso il tempo di riposo, preriscaldare il forno a 220 gradi statico e infornare per 1-2 minuti.

Aprire il forno e spegnere (così da abbassare velocemente la temperatura) togliendo la teglia.

Successivamente impostare  a160°C e cuocere per 5-7 minuti.

Fare raffreddare completamente e cospargere di zucchero a velo. 

Dopo un paio di giorni sono esattamente come quelli acquistati, il problema è arrivarci!!